Tessuto Save

Consiglio Nazionale delle Ricerche – ISMAC  – Istituto per lo Studio delle Macromolecole

Il progetto nato in collaborazione con il CNR prevede la realizzazione di un tipo di stoffa innovativo, da poter utilizzare nel design e nel campo della moda, compattando frammenti tessili (stoffe e fili di scarto mescolate secondo canoni cromatici. Dal punto di vista progettuale il tessuto è stato pensato come un nontessuto in cui i frammenti tessili dovevano essere inglobati senza alterare né gli effetti di colore né il disegno realizzato. Sulla base delle tecniche di tipo chimico di fabbricazione dei nontessuti, inizialmente si è pensato di rendere coesi tali frammenti con polimeri sintetici forniti dalla Vinavil S.p.A. (EVA 475R; EVA 479-RS). Inoltre è stato testato anche un tipo di processo di coesione termico servendosi di fibre termoplastiche come polipropilene. I polimeri sintetici, oggi ampiamente usati nella fabbricazione dei nontessuti e delle fibre tessili presentano il grande limite di non essere eco-compatibili; infatti, dipendono da risorse di petrolio che tendono ad esaurirsi, hanno una lenta biodegradabilità e l’impatto ambientale dei loro processi di produzione non è ancora valutabile in tutte le sue conseguenze. Per questi motivi, il settore tessile sta riscoprendo e rivalutando le fibre artificiali, ovvero fibre prodotte a partire da polimeri naturali tramite processi economici ed eco-compatibili. In accordo con tale tendenza, sono stati testati, come agenti leganti, polimeri naturali, in particolare acetato di cellulosa, chitosano e fibroina. L’utilizzo di questi materiali naturali prevede la dissoluzione in un solvente, l’applicazione della soluzione polimerica e la rigenerazione del polimero.